Un piatto intrigante che riesce ad incuriosire la mente e a stimolare il palato. Un piatto che parla come mai nessuno di “niuru” e di “conna”. Sua maestà la Pasta co niuru de sicci, pasta con il nero di seppia. La tradizione vuole che a subire i “conna” ovvero il tradimento fu il giovine poeta Mario Rapisardi. D’altronde ora come allora bastava essere poeti per fare innamorare le donne. Sbaglio ci fu… quì in città per conquistare una donna basta solo farla mangiare bene!
Il novello sposo poeta Mario Rapisardi accogliendo per la prima volta a Catania la giovane moglie Gisella, fece portare a tavola un bel piatto di pasta co niuru dei sicci.
La giovane moglie, alla vista del piatto, si rifiutò di assaggiarlo. Rifiutare un piatto di pasta in Sicilia è disonore tanto che sia il Rapisardi che la suocera forzarono la donna ad assaggiare il piatto.
Ma lo sappiamo bene quando una donna dice no è no, tanto più se di mezzo c’è la suocera. Ful’inizio di un rapporto amoroso burrascoso tanto che la sposa cercò altri tipi di consolazione con il giovane Verga.
In città si continua a dire: Rapisardi, a pasta co niuru ti scunsau u